Castro

Antica città messapica

La storia

Castro rappresenta una delle località più incantevoli del Salento in cui le bellezze naturali si mescolano alle testimonianze di antichi popoli.
Il nome Castro deriva dal latino ‘Castrum’ che significa fortezza.
Fu un centro messapico e divenne colonia romana nel 123 a.C. con il nome di Castrum Minervae.
La località è stata identificata come il primo luogo di sbarco di Enea in Italia, sbarco avvenuto secondo l’Eneide virgiliana nei pressi di un tempio di Minerva visibile dal mare.
Castro era un raro esempio di città fortificata ed il suo castello, giudicato inespugnabile per la sua posizione naturale (sorgeva su un promontorio protetto da un lato dal mare e dall’altro da un ripido dirupo) e per la solidità della sua costruzione, fu aggiunto nei registri angioini del 1282 come uno dei castelli più importanti del regno.

La Cattedrale Romanica

La Chiesa di Maria Santissima Annunziata come la conosciamo oggi, venne eretta nel 1171 durante il periodo normanno ed evidenzia il classico stile romanico pugliese. La pianta della struttura è a croce latina e si compone di una sola navata con tre piccole absidi. La facciata esterna, più volte ripresa nei secoli, evidenzia un rosone centrale sotto al quale si apre un portone di ingresso.
All’interno l’altare centrale fu fatto costruire, in stile barocco, dai vescovi De Marco e Capreoli tra il 1670 ed il 1685, ed è preziosamente arricchito da tele in cui è raffigurata la Madonna Annunziata, protettrice di Castro.

Il Castello Aragonese

Il castello, a pianta rettangolare con quattro torri angolari di varia forma e dimensione, risulta composto da un ingresso protetto da un fossato e da ponte levatoio, ormai rimosso. Entrando si trova un cortile anticamente destinato al deposito di prodotti agricoli che venivano commercializzati, e un’ampia scala, ora scomparsa, con la quale si accedeva ai piani superiori. Nel cortile si affacciano inoltre le porte delle stanze del piano terra. La stanza di ponente si affaccia sul mare ed è dotata di un accesso esterno che porta agli orti sottostanti.
La struttura, completamente restaurata negli ultimi anni, dispone di una moderna e funzionale sala convegni ed ospita, nelle sale e nel torrione angolare di levante, il Museo Civico Antonio Lazzari con la mostra archeologica permanente ‘Castrum Minervae: tra Greci e Messapi’, che permette di ammirare i numerosi e vari reperti provenienti dalle recenti campagne di scavo effettuate nell’area del centro storico. Il centro storico conserva inoltre il suo impianto medievale con strettissime stradine e case a corte.

Camminamenti delle mura messapiche

I camminamenti lungo le mura messapiche girano tutt’intorno al centro storico passando tra piccoli orticelli e terrazze coltivate a ulivo, è una bella passeggiata che parte dal Castello e poi si ricongiunge alle mura aragonesi.

Grotta Zinzulusa

Nel cuore di un’insenatura a sud di Castro, si apre la spettacolare galleria carsica delle Grotte di Zinzulusa.
Un maestoso ingresso scavato in una parete a picco sul mare di Castro dà il benvenuto alla Grotta Zinzulusa, uno dei maggiori fenomeni carsici del Salento.

Così soprannominata dalla fantasia popolare che vede nelle numerose stalattiti e stalagmiti gli stracci di un abito logoro, nell’idioma salentino appunto gli “zinzuli”, la grotta si sviluppa in diverse parti:

  • ingresso: si caratterizza per la grande varietà e quantità di stalattiti e stalagmiti. In questa zona, attraverso un lungo corridoio denominato delle Meraviglie si trova un piccolo lago, di acqua limpidissima dolce mista a infiltrazioni marine, chiamato Trabocchetto;
  • cripta: la grotta continua con una grande cavità denominata cripta o Il Duomo, caratterizzata da pareti lisce alte fino a 25 metri;
  • fondo: è la parte terminale della grotta, che giunge fino a 160 metri oltre l’ingresso, anch’essa ricavata in rocce cretaciche, e ospita il piccolo bacino chiuso del Cocito. Le acque sono caratterizzate da una stratificazione: nella parte bassa sono calde e salmastre mentre in superficie sono dolci e fredde.

Grotta Romanelli

Grotta Romanelli è un importante giacimento archeologico e fossilifero del Paleolitico italiano in quanto conserva tracce del passaggio dell’uomo preistorico dal 120.000 a circa l’8.000 a.C. attraverso numerosi reperti archeologici, paleontologici, sepolture umane, arte parietale e mobiliare. Situata in un’insenatura della costa salentina, vicino a Castro in provincia di Lecce, a circa 7 metri sul livello del mare, è composta da un’unica sala larga 16 metri, profonda 35 con un cunicolo di 8 metri di lunghezza, rivolta ad est sull’Adriatico, con la volta parzialmente crollata in epoca imprecisata.

Il parco delle querce

L’oasi si compone di una parte quasi piana a nord-est e da una zona rocciosa a sud-ovest. Sul territorio pianeggiante predomina il leccio, un albero sempre verde che può raggiungere un’altezza di 30 metri. Presenta poi, una florida vegetazione tipica della macchia mediterranea formata da alloro, biancospino, campanula pugliese, nespolo selvatico, terebinto, edera, elleborine minore ossia una rarissima orchidea e la castagnola o scrofularia nodosa, ovvero una pianta perenne dai fiori piccoli che attraggono varie di specie di falene.
Nel bosco vivono molti uccelli quali rapaci, passiriformi, bucerotiformi e numerose altre specie. Facilmente visibili nell’area protetta la civetta, l’upupa, l’usignolo, la tortora, il pettirosso, l’occhiocotto e il fringuello. Una parte di questa superficie piana è adibita a Parco Comunale con area giochi, spazi attrezzati e riservati a pic-nic, un percorso ginnico, un piccolo bar e panchine dove potersi rilassare sotto alberi di leccio. Nella parte rocciosa del Parco delle Querce si trova un grande canale di raccolta delle acque piovane, rocce scavate e parti rocciose ricoperte da una fitta e inaccessibile vegetazione.

Salento da scoprire

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